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Abbiamo 45 sistemi di sviluppo ma non il lavoro

giancristiano desiderio
Pubblicato da in Forche caudine · 15 Aprile 2019
Tags: campaniaturismosanniosviluppo

di Luigi Ruscello

Con delibera n. 579 del 20 settembre 2017, la giunta della Regione Campania, dopo ben tre anni, quando lo doveva fare entro 90 giorni, ha approvato la delimitazione provvisoria degli Ambiti Territoriali Turistici Omogenei (ATTO), come previsto dall’art. 7 della LR 18/2014; mentre, nel Capo III della medesima legge, dall’articolo 8 al 14, sono disciplinati i Poli Turistici Locali, cioè le forme associative di soggetti pubblici e privati che dovrebbero operare per il turismo all’interno degli ATTO.

Ma è dal 1983 che tutte le leggi regionali sul turismo non sono mai state pienamente applicate, tanto che il Sole-24 Ore del 31 luglio 2014 così titolò: “E la Campania vara la sua legge regionale: scusate il ritardo (di 31 anni)”. Forse però la colpa è del generale Cialdini che, a forza di rappresaglie, impedisce la loro realizzazione.

Riguardo al regolamento dedicato ai PTL, pubblicato nel marzo 2015, sono da sottolineare sia la estrema genericità sui soggetti pubblici e privati che possono farne parte, sia quanto previsto dal comma 8 dell’art. 10 della legge, cioè di garantire che le forme associative o gli accordi che disciplinano i PTL devono prevedere, in ogni caso, l’equilibrio tra i soggetti pubblici ed i soggetti privati. Da notare, poi, che in ciascun ATTO potrà operare un solo PTL e che non è obbligatorio per i Comuni parteciparvi.

In questa sede mi preme osservare, tuttavia, che la decisione della Regione di individuare solo dodici ATTO in tutta la Regione non mi trova del tutto d’accordo, specie per la provincia di Benevento in cui ne è previsto solo uno. E ciò, sia per motivi economici (minori finanziamenti), sia per motivi amministrativi, sia infine per il numero di SIAT da attivare.

Come è noto, lo strumento principe della programmazione regionale è il Piano Territoriale Regionale (PTR), che ha individuato 45 Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS) e, per la provincia di Benevento, ne sono stati delimitati sei, di cui l’A9 a dominante naturalistica, i B3-B5-B6 a dominante rurale culturale, il C2 a dominante rurale-manifatturiera e D1 a dominante urbana. È dagli STS, dunque, che si dovrebbe partire per qualsivoglia politica di sviluppo, essendo il turismo solo una delle sue componenti.

L’Ente Provincia, poi, dovendo partecipare alla formazione dell'atto triennale di indirizzo della Regione per il turismo e potendo altresì far parte dei singoli PTL, svolgerebbe la necessaria funzione di catalizzatore.

In conclusione, ritengo che si sarebbe ancora in tempo a porre rimedio, chiedendo una revisione della perimetrazione ed una maggiore chiarezza sul concetto di “equilibrio” tra pubblico e privato.



Blog di critica, storia e letteratura di Giancristiano Desiderio.
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