di Alessandro Liverini
Sabato 25 gennaio, alle
ore 17:00, presso l’Abbazia del Santo Salvatore de Telesia di San Salvatore
Telesino, parteciperò alla presentazione del volume “Storia di Telese” di
Libero Petrucci. Si tratta della
trascrizione integrale di un manoscritto originale conservato, in unico
esemplare, presso la biblioteca della Società di storia patria di Napoli e
consultato nel tempo solo da pochissime persone, fra le quali, il celebre
giurista e storico tedesco Theodor Mommsen.
Il lavoro di trascrizione
è stato disimpegnato da Marica De Toro e da Antonietta Cutillo, che ne è anche
la curatrice. Il testo ottocentesco, edito dalla Ikone di Piedimonte Matese, è
accompagnato dai saggi degli studiosi Domenico Caiazza, Luigi R. Cielo, Antonietta
Cutillo e del compianto Renato Pescitelli. Insieme a me prenderanno la parola,
per i saluti, il sindaco di San Salvatore Telesino, Fabio Massimo Romano, il
sindaco di Telese Terme, Pasquale Carofano ed i fautori dell’operazione
editoriale, la quale beneficia del patrocinio morale del Comune di San
Salvatore Telesino e del Centro studi sul medioevo in Terra di Lavoro.
Il manoscritto, che oggi
viene reso pubblico e dato alle stampe, ha avuto una storia di oblio. Nel 1907 fu
venduto da un impiegato del Comune di S. Salvatore Telesino alla Deputazione
della Società Napoletana di Storia Patria, che lo acquistò per 125 £ con la seguente
motivazione: «Notiamo ancora un voluminoso manoscritto, che abbiamo acquistato,
di Libero Petrucci, contenente una Storia di Telese, composta verso la metà del
secolo XIX e pregevole in ispecie pel gran numero d'iscrizioni e di documenti,
che sono trascritti. Alla storia sono uniti un lavoro dello stesso Petrucci
sulle acque termali di Telese, ed in una copia del secolo XVII, lo Statuto di
Cerreto». Fu quindi dimenticato dalla popolazione locale.
La narrazione di
Petrucci, intarsiata dalla trascrizione di alcune epigrafi di epoca romana
rinvenute nell’agro telesino, copre un arco temporale vastissimo, che va
dall’antichità fino alla prima metà dell’ottocento. L’opera è senza dubbio
alcuno una pietra miliare nell’ambito dei rifioriti studi di storia locale.
Mi piace ricordare in
conclusione che l’Associazione storica valle telesina, che mi onoro di
rappresentare da quasi un anno, nel 2016, e sempre grazie alle cure di
Antonietta Cutillo, diede alle stampe un’altra opera del medico e storico
sansalvatorese Libero Petrucci, titolata “Idrologia delle minerali telesine” e
risalente al 1865, posta in un cofanetto assieme al più piccino volume del
cerretese Gaetano D’Adone (risalente al 1734 e pure vertente sulle proprietà
chimiche e medicamentose delle “solfuree” telesine) e stampata dalla telesina
Don Bosco. Oggi dunque possiamo essere felici di aggiungere un altro importante
tassello al percorso di ricostruzione della nostra importante, e quasi sempre
trascurata, storia. Non è questione di campanilismo identitario, ma di
individuazione delle radici comuni dei nostri territori.