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Meglio la Tav Napoli - Bari

giancristiano desiderio
Pubblicato da in Italia mia benché · 12 Aprile 2019
Tags: TavTorinoLioneNapoliBari

di Luigi Ruscello

Chi mi segue sa che non sono del tutto favorevole alla Torino-Lione e alla Napoli-Bari. Messa così, potrebbe sembrare una presa di posizione ideologica contro le cosiddette “grandi opere”, ma non lo è affatto. Per intanto, le due opere hanno un elemento in comune, e cioè il “buco”, non solo economico. Entrambe, infatti, prevedono gallerie di notevole lunghezza: la prima, di ben 57 Km e, la seconda, di complessivi 42 Km circa.

Tanto premesso, la mia opinabilissima posizione prevede il NO assoluto per la prima e il SI condizionato per la seconda. La Torino-Lione è del tutto inutile, bastando l’ammodernamento e il potenziamento di quella già esistente. D’altronde, il famoso corridoio 5, divenuto ora Mediterranean, sembra più una chimera che una grande opera, come certificato dalla Corte dei Conti europea. Inoltre, la Francia intende attendere il 2038, sì avete letto bene: 2038, per la infrastrutturazione della parte francese lunga oltre 150 chilometri. Al riguardo, consiglio la lettura, sul blog di Nicola Porro, di un divertente intervento di Riccardo Ruggeri, ma al tempo stesso istruttivo, dal titolo «Tav, quel “paletto 2038” che lascia perplessi».

La Napoli-Bari, invece, avendo il progetto definitivo stravolto il percorso originario, altro non è che una enorme mangiasoldi. Basti pensare che il nuovo percorso tra Apice e Orsara, pur di realizzare la stazione Hirpinia, ripetendo così quanto accadde con l’autostrada Napoli-Bari, verrà a costare ben 2.676 milioni (e noi beneventani zitti come al solito, anzi plaudenti). È da notare che tutti i lotti già appaltati sono stati assegnati a imprese del Centro-Nord, cosicché i famosi residui fiscali aumenteranno.

Avrei preferito, quindi, una soluzione più contenuta nei costi, ammodernando e potenziando la linea esistente e, poi, con i risparmi si sarebbero trovati in tutto o in buona parte i fondi necessari alla Napoli-Benevento via Cancello.

Inoltre, e mi auguro di sbagliare, credo che una delle zone più fertili della nostra provincia sarà mortalmente colpita dalla costruzione della linea ferroviaria. Al di là della certificazione di qualità, infatti, la Valle Telesina sarà oggetto della costruzione di un terrapieno alto almeno 3 metri. E a tal proposito mi sorge un fortissimo dubbio perché nel progetto originario era prevista un’altezza di ben 12 metri.

A questo punto è interessante riportare un giudizio di Cavour su collegamenti, trasporti e tasse.

Ebbene, questi dibattiti non sono una novità. Già nel 1852 si discuteva di collegamenti ferroviari internazionali e, nella seduta del 31 maggio, Cavour espose al Parlamento subalpino i vantaggi che sarebbero derivati al Piemonte se si fosse attirata presso il porto di Genova una parte dell'emigrazione tedesca e svizzera «perché il fisco ha un profitto maggiore sull'individuo che traversa il paese, che sulle mercanzie, per il motivo che l'individuo, mentre è nel paese, consuma tabacco, consuma sale, consuma vino, consuma insomma delle mercanzie che sono tassate, passa sulle strade ferrate, ecc., cose tutte sulle quali lo Stato preleva la sua parte.».

Per queste ragioni Cavour voleva mettere in comunicazione il porto di Genova col centro della Germania. Tuttavia, riteneva convenisse attraversare la Svizzera per il San Gottardo, anziché per il Lucomagno, nonostante quest’ultima ipotesi fosse più vantaggiosa economicamente, per evitare di avere a che fare con l’Impero austro-ungarico che governava in Lombardia.



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