di Luigi Ruscello
Il 31 maggio scorso facebook mi chiedeva a cosa stessi pensando e confessai
che stavo pensando a lunedì 3 giugno, quando si sarebbe tenuto l'ennesimo
incontro sul turismo che non c'è. Naturalmente, l'iniziativa di Confindustria,
oltre che dovuta, era da giudicare positivamente e mi auguravo che portasse a
soluzioni concrete.
Purtroppo, a mio più che modesto e insignificante parere, ciò non è
stato. E una delle iniziative da portare avanti è stata indicata nella realizzazione
del PTL – Polo Turistico Locale.
Sullo stesso tema, poi, è intervenuto anche il promotore del PTL Sannio,
Prof. Verga, neo Presidente del Conservatorio, il quale ha scritto
alla Provincia affinché si adoperi presso la Regione per l’attuazione della
legge regionale 14/2014 in tema di turismo.
Sì avete letto bene: “2014”. Sono passati ben
cinque anni, infatti, e la legge non è ancora operante, se non per talune “nomine”.
Per chi non segue le vicende economiche, però, ricordo che è dal 1983 che in
Campania tutte le leggi emanate in tema di organizzazione turistica non sono
mai state applicate fino in fondo. Anzi, si sono sovrapposte inutilmente.
Ma cosa sono e quali le funzioni di un PTL?
A beneficio dei non addetti ai lavori,
riporto il testo della legge regionale citata:
Art. 8
- Poli turistici locali
1. Sono definiti poli turistici locali (PTL)
le forme associative di soggetti pubblici e privati che operano per il turismo
all’interno degli ambiti turistici territoriali omogenei previsti dall’articolo
7.
Art.
9 - Finalità dei PTL
a)
la redazione del programma annuale dei servizi e delle attività di promozione
turistica del PTL;
b)
l’attuazione di interventi per il miglioramento della qualità dei servizi
turistici, dell’accoglienza, dell’accesso e della ricettività, attuati o
gestiti da soggetti pubblici o privati;
c)
il sostegno all’attuazione di interventi, anche infrastrutturali, necessari
alla qualificazione ed alla diversificazione dell’offerta turistica dell’ambito
territoriale di riferimento, nonché alla riqualificazione urbana e territoriale
delle località appartenenti al medesimo PTL;
d)
l’inserimento di interventi di valorizzazione delle risorse locali per fini
turistici all’interno degli strumenti di pianificazione e di programmazione
regionale;
e)
il sostegno delle attività e dei processi d’integrazione tra soggetti pubblici
o privati nell’ambito del settore turistico;
f)
il sostegno alla crescita della cultura dell’ospitalità nelle comunità
residenti e della professionalità degli operatori del comparto.
Tanto premesso, nel mio ultimo intervento su
questo blog ho sostenuto che lo sviluppo del Sannio dipende esclusivamente da
noi e ciò, quindi, vale per tutto il sistema socio-economico, compreso il
settore turistico. Pertanto, mi chiedo e chiedo: è così vitale realizzare il
PTL Sannio per lo sviluppo turistico, oppure possiamo provvedervi
autonomamente?
Da parte mia, sono oltre dieci anni che
predico inutilmente (e mi scuso per l’irriverente paragone) sul fatto che ci
dobbiamo organizzare, a prescindere dalla febbre statalista o regionalista che
sia.
È mai possibile che non riusciamo a
immaginare, ma soprattutto a realizzare, una qualsiasi forma organizzativa che
non preveda l’intervento pubblico?
A comprova che dovrebbe essere il “privato” a
prendere l’iniziativa, segnalo che nella nostra provincia sono stati costituiti
due distretti turistici (Viaticus e Matese), ma, ci crederete? Non sono
operativi.
Per concludere, dunque, fin dal 2007 proposi una
banalissima iniziativa, cioè la costituzione di quello che chiamai CTB-Consorzio
Turistico Beneventano. Un organismo che potrebbe svolgere benissimo le funzioni
del PTL, ma in modo ancor più efficace perché agirebbe come soggetto economico privato
e non pubblico.