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La storia della "Storia di Telese" del Petrucci

giancristiano desiderio
Pubblicato da in Samnium · 23 Gennaio 2020
Tags: TelesePetrucciMommsen

di Alessandro Liverini

Sabato 25 gennaio, alle ore 17:00, presso l’Abbazia del Santo Salvatore de Telesia di San Salvatore Telesino, parteciperò alla presentazione del volume “Storia di Telese” di Libero Petrucci. Si tratta della trascrizione integrale di un manoscritto originale conservato, in unico esemplare, presso la biblioteca della Società di storia patria di Napoli e consultato nel tempo solo da pochissime persone, fra le quali, il celebre giurista e storico tedesco Theodor Mommsen.

Il lavoro di trascrizione è stato disimpegnato da Marica De Toro e da Antonietta Cutillo, che ne è anche la curatrice. Il testo ottocentesco, edito dalla Ikone di Piedimonte Matese, è accompagnato dai saggi degli studiosi Domenico Caiazza, Luigi R. Cielo, Antonietta Cutillo e del compianto Renato Pescitelli. Insieme a me prenderanno la parola, per i saluti, il sindaco di San Salvatore Telesino, Fabio Massimo Romano, il sindaco di Telese Terme, Pasquale Carofano ed i fautori dell’operazione editoriale, la quale beneficia del patrocinio morale del Comune di San Salvatore Telesino e del Centro studi sul medioevo in Terra di Lavoro.

Il manoscritto, che oggi viene reso pubblico e dato alle stampe, ha avuto una storia di oblio. Nel 1907 fu venduto da un impiegato del Comune di S. Salvatore Telesino alla Deputazione della Società Napoletana di Storia Patria, che lo acquistò per 125 £ con la seguente motivazione: «Notiamo ancora un voluminoso manoscritto, che abbiamo acquistato, di Libero Petrucci, contenente una Storia di Telese, composta verso la metà del secolo XIX e pregevole in ispecie pel gran numero d'iscrizioni e di documenti, che sono trascritti. Alla storia sono uniti un lavoro dello stesso Petrucci sulle acque termali di Telese, ed in una copia del secolo XVII, lo Statuto di Cerreto». Fu quindi dimenticato dalla popolazione locale.

La narrazione di Petrucci, intarsiata dalla trascrizione di alcune epigrafi di epoca romana rinvenute nell’agro telesino, copre un arco temporale vastissimo, che va dall’antichità fino alla prima metà dell’ottocento. L’opera è senza dubbio alcuno una pietra miliare nell’ambito dei rifioriti studi di storia locale.

Mi piace ricordare in conclusione che l’Associazione storica valle telesina, che mi onoro di rappresentare da quasi un anno, nel 2016, e sempre grazie alle cure di Antonietta Cutillo, diede alle stampe un’altra opera del medico e storico sansalvatorese Libero Petrucci, titolata “Idrologia delle minerali telesine” e risalente al 1865, posta in un cofanetto assieme al più piccino volume del cerretese Gaetano D’Adone (risalente al 1734 e pure vertente sulle proprietà chimiche e medicamentose delle “solfuree” telesine) e stampata dalla telesina Don Bosco. Oggi dunque possiamo essere felici di aggiungere un altro importante tassello al percorso di ricostruzione della nostra importante, e quasi sempre trascurata, storia. Non è questione di campanilismo identitario, ma di individuazione delle radici comuni dei nostri territori.



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