di Giancristiano Desiderio
Il grande sconfitto dell’epidemia
di coronavirus è lo stupido movimento antiscientifico no vax. Un movimento che, sull’onda della propaganda
e della volgarità grillina, aveva riscosso molto consenso e aveva creato non
pochi problemi con numerosi episodi in cui i genitori non vaccinavano i figli.
Oggi, invece, se ci fosse il vaccino per il coronavirus nessuno lo rifiuterebbe
né a sé stesso né ai figli. Nemmeno Beppe Grillo rifiuterebbe il vaccino. Anzi,
il comico e tragico fondatore del M5S è così convinto dell’importanza della
scoperta scientifica per debellare l’epidemia e la pandemia di Covid-19 che sul
suo famoso blog, oggi un po’ meno celebre e meno celebrato, ha scritto: “La
sfida attuale è quella di trovare un vaccino per il coronavirus. Una volta
scoperto, la prossima sfida sarà sicuramente la produzione e la distribuzione
in tutto il mondo”. Proprio così: produzione e diffusione del vaccino (che non
c’è) in tutto il mondo.
Eppure, solo qualche
tempo addietro, circa dieci anni or sono, sempre il famoso blog delle stelle
diffondeva idee antiscientifiche come questa: “Di vaccino si può morire”.
Quindi: “Sono convinto che le persone debbano essere messe al corrente dei
pericoli che comportano certe pratiche vaccinali”. Come si ricorderà, anche se
in Italia si dimentica tutto molto in fretta, la campagna contro i vaccini fece
gran rumore, tanto che ne furono infettati anche altri partiti e altri
politici, anch’essi insieme ilari e drammatici, secondo l’irrimediabile costume
tragicomico che Flaiano stigmatizzava con la frase: “La situazione è tragica ma
non è seria”. Lo stesso ministro della Salute, anch’essa di nome Grillo, fu in
grande difficoltà perché, come medico e come ministro, si trovò divisa tra la
serietà e responsabilità del ruolo e la insipienza dello stupidario grillino.
Ora, come per incanto, sembra che tutto questo sia passato, spazzato via da un
morbo ignoto che sull’onda del tempo più o meno reale del rimpicciolito mondo
globale ha svuotato le nostre città e le nostre contrade inondate inutilmente
dal sole di marzo che annuncia un’inquieta primavera.
Un giornalista
intelligente e informato, Luciano Capone, ha notato che Beppe Grillo vuole,
fortissimamente vuole proprio l’unico vaccino che non esiste. Infatti, a fargli
comprendere l’utilità del vaccino che non c’è è proprio l’epidemia che c’è e
miete vittime con una logica da contagio che è uguale in Cina come in Italia e,
come sembra che stiano ora realizzando, in Europa, America e resto del mondo.
Capovolgendo la posizione di Grillo si capisce perché il comico genovese
consideri inutili gli altri vaccini: perché non ci sono più le corrispondenti
malattie che, però, non ci sono più proprio perché la ricerca scientifica ha
creato i vaccini per debellarle.
Come sempre accade, sono
le esperienze negative che fanno crescere, fanno aprire gli occhi e fanno
perfino sviluppare il ben dell’intelletto. Il virus più pericoloso di tutti è l’ignoranza
che l’Ateniese diceva essere il vero male che ogni volta dobbiamo imparare a
superare. Esiste il vaccino per questo virus? Sì, si chiama cultura autorevole
e dobbiamo imparare a riconoscerla rinunciando alle scorciatoie, al
risentimento e alla volgare pretesa di trasformare la propria ignoranza in un
diritto, come voleva l’assurdo slogan “uno vale uno”.