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Il segreto di Pulcinella del moltiplicatore

giancristiano desiderio
Pubblicato da in Italia mia benché · 5 Aprile 2019
Tags: investimentisoldimoltiplicatoresviluppogoverno

di Luigi Ruscello

Sempre più spesso si legge o si sente nominare il «moltiplicatore» e per molti è forse più sconosciuto di Carneade.
Ebbene, il concetto, è molto semplice: ogni esborso di denaro provoca una catena tale da far incrementare la somma iniziale e l’aumento sarà tanto maggiore quanto più alta è la propensione a consumare.

Quando lo Stato paga gli stipendi dei dipendenti pubblici o un’impresa paga il salario agli operai, immette nel circuito economico una quantità di denaro destinata ad aumentare perché ciascun percettore, nello spendere, provoca un effetto simile. A sua volta, il commerciante che vende la propria merce otterrà un guadagno che equivale al suo compenso, cosicché la catena si autoalimenta. Ma l’importo che viene immesso nel circuito si riduce sempre di più perché sia i lavoratori dipendenti, sia quelli autonomi, non spendono tutto quello che incassano, fino a che la catena si azzera. L’importo totale messo in circolo, quindi, è ben maggiore di quello iniziale. Questa somma altro non è se non la cosiddetta “domanda”.

Un esempio numerico chiarisce meglio il concetto: si supponga che ciascun individuo, per ogni euro ricevuto, ne spenda 50 centesimi (cioè il 50%) e trattenga gli altri 50. Ciò significa che al primo euro si aggiungono i 50 centesimi, divenendo cioè 1,5.
Chi ha ricevuto i 50 centesimi, a sua volta, ne spenderà 25 (il 50% di 50); chi riceverà i 25 centesimi ne spenderà ancora 12,5 e così via. Alla fine, la cifra messa in circolo sarà pari a 2 euro.
E ciò si spiega facilmente con una formuletta:
Moltiplicatore = 1 / (1 – 0,5) = 1 / 0,5 = 2

Se la propensione al consumo fosse del 70%, si avrebbe un moltiplicatore uguale a 3,33; mentre, se la propensione al consumo fosse dell’80%, si avrebbe un moltiplicatore
ancora maggiore e, per la precisione, sarebbe 5.

In altri termini, e ciò è anche intuitivo, più si consuma e più viene alimentato il sistema economico.
Naturalmente, lo stesso ragionamento vale per lo Stato e le imprese quando investono, poiché la cifra impegnata servirà ad acquisire macchinari e pagare i dipendenti, alimentando il circuito economico.
Il moltiplicatore, dunque, permette di individuare l'effetto di un certo livello di consumo/investimento all'interno del sistema economico sul reddito finale del sistema stesso. Il moltiplicatore misura quindi l’incremento del reddito nazionale in rapporto all'incremento di una o più variabili macroeconomiche componenti la domanda aggregata: consumi, investimenti e spesa pubblica. In fondo, è un segreto di Pulcinella.



Blog di critica, storia e letteratura di Giancristiano Desiderio.
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