blog - giancristiano desiderio

Vai ai contenuti

Nietzsche nel pallone

giancristiano desiderio
Pubblicato da in Povera e nuda · 27 Febbraio 2019
Tags: Nietzschepallone

di Giancristiano Desiderio

Lo sport nazionale più seguito e più praticato non è il calcio: è il dibattito calcistico. Nessuno lo capì meglio di Aldo Biscardi con Il processo del lunedì. Il popolare giornalista sosteneva la necessità della moviola in campo. Con la Var è stato accontentato ma gli “errori” per fortuna ci sono ancora. Sì, perché senza “falli” non ci sarebbe partita. Non a caso Gianni Brera con ironia diceva: “La partita perfetta finisce 0 -0”. Se ne sono resi conto i due “filosofi accademici”, come si autodefiniscono, Corrado Del Bò e Filippo Santoni de Sio che hanno scritto La partita perfetta: un libro di filosofia del calcio che si prefigge di “entrare nella logica e nello spirito del gioco” non per fornire una “teoria (tecnica) del calcio” ma “un’indagine filosofica sul calcio”. Una distinzione, quest’ultima, che non sempre è tenuta ferma nel testo, forse perché il calcio per sua natura tende alla filosofia e la filosofia si lascia meglio intendere con il calcio. Non a caso non pochi pensatori, da Jean Paul Sartre a Martin Heidegger, hanno visto nella partita di calcio una metafora della vita ma, ormai, si può fare anche un passo avanti o l’ultimo passaggio, dribblare questo luogo comune e affermare che è la vita, piuttosto, ad essere una metafora del calcio.


Una delle parti più riuscite del testo è il capitolo dedicato a Boskov: “Rigore è quando arbitro fischia”. Una frase che è una filosofia di vita che bada al concreto e non si perde in perdite di tempo. I due filosofi razionalisti amanti del calcio sostengono che la Var è utile per evitare errori grossolani ma non potrà mai rimpiazzare l’arbitro. Il momento della valutazione è parte del gioco e non può essere sostituito dalla macchina. Non si tratta di tradurre l’aforisma di Nietzsche “non ci sono fatti, ma solo interpretazioni” in “non ci sono falli, ma solo interpretazioni” ma di tenere insieme fatti/falli e interpretazioni perché, proprio come nella vita, non ci sono gli uni senza le altre. La Var è una specie di Grande Fratello e condiziona tutti: giocatori, arbitri, allenatori, spettatori, commentatori. Ma la sua presenza non è avalutativa. Un esempio.


Il terzino Andrea Barzagli, dopo la sconfitta dell’Italia con la Svezia, disse che gli svedesi erano stati spregiudicati e gli italiani ingenui e prima Beppe Bergomi aveva detto che la Var stava modificando gli atteggiamenti dei difensori. Come la conseguenza della sorveglianza è l’autocensura, così il risultato della Var è la perdita della spontaneità. Ma la Var può condizionare anche in un altro senso che possiamo chiamare: eccesso di (presunta) verità. E’ accaduto in Russia durante Brasile – Belgio quando è stato negato il rigore al Brasile per il fallo su Gabriel Jesus: in quel caso è intervenuto l’arbitro italiano Orsato che era nella Var-room. Poi altre immagini hanno smentito il Grande Fratello orwelliano. Ma il Brasile, ormai, era in Brasile.


La Var non sottrae ma aggiunge. E’ esso stesso Gioco anche se ne vorrebbe essere il Padrone. Avrebbe, forse, evitato la Var la famosissima questione del gol di Turone? Era la terzultima di campionato del 1981 e si giocava Roma – Juventus. Il gol fu annullato, la Juve vinse lo scudetto, la partita finì 0 – 0 ma nessuno, tantomeno Brera, sostenne che quella fu una partita perfetta. Nessuno, tranne gli juventini. Perché ognuno ha la sua partita perfetta. Quella dell’avvocato Prisco era “l’Inter che batte la Juve a tempo scaduto con un gol segnato in fuorigioco o con la mano. Meglio se in fuorigioco o con la mano”.


Tratto dal Corriere della Sera del 20 luglio 2018




Blog di critica, storia e letteratura di Giancristiano Desiderio.
Questo sito non è una testata giornalistica: è un blog. Il blog non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina di cui all’art. 1, comma III della L. n. 62 del 7.03.2001, quindi ogni singolo blogger è responsabile di quanto scrive.
Torna ai contenuti